100 km del Sahara NO STOP, è già mal d’Africa?
Complimenti a tutti noi! Tra soci e simpatizzanti alla 100 NO STOP del Sahara eravamo ben in sei del Running Saronno: Claudio, Enrico, Marialuisa, Raffaele, Renzo, Rita. Non male se consideriamo che nel RS sono più gli stradisti che quelli che prediligono il Trail o le Ultra!
Claudio è arrivato molto allenato, molto carico, forse troppo:
Il racconto di Claudio: Dopo la bellissima prestazione di Marzo alla 100 km del Sahara (6* assoluto) decido di partecipare alla 100 km del Sahara no -stop e dopo 5 mesi di duri allenamenti e sacrifici mi ritrovo al via della gara. Partenza subito veloce e rimango a contatto con i primi fino al primo ristoro che raggiungiamo in 1h50 m. Dal 30* al 40* km incomincio ad accorgermi che anche se la gara sta andando bene qualcosa non sta andando per il verso giusto e al secondo ristoro arrivo in 3h47. Da li sino al 60* km non me ne va bene una, inciampo, non riesco a bere come dovrei, i km non passano e provo sensazioni stranissime che mi portano a raggiungere il terzo ristoro al 60* km in 6h24 m. In quel momento anche se ero 5* in classifica generale causa il ritiro di 2 concorrenti (Paolo Venturini e Filippo Salaris) decido con rammarico che non è la mia giornata migliore e mi ritiro. Ero e sono deluso di non aver proseguito ma in quel momento ero stralunato e confuso. Una delle cause del ritiro e stata di sicuro la mia inesperienza nei riguardi di una ultra maratona e solo un presuntuoso poteva partire pensando di finirla in 10 ore senza mai aver fatto gare oltre la Maratona. Il giorno dopo valutato e capito i miei errori accetto la sconfitta e sono pronto a ripartire per un’altra sfida. Complimenti ai soci del Running Saronno (Rita, Maria Luisa, Renzo, Enrico e Raffaele) che hanno concluso egregiamente la loro gara.
Grazie a Claudio che sta già pensando a come rifarsi.
Per quanto mi riguarda, non so se posso parlare di Mal d’Africa certo è che il deserto ha un fascino del tutto particolare. E’ un ambiente ostile ma ricco di aspetti che te lo fanno apprezzare.
Siamo partiti alle 16 circa di venerdì 26 ottobre. Tempo massimo 22 ore. Dopo due ore è iniziato il buio. Chi ha esperienza di corsa in notturna sa che correre al buio è molto impegnativo. Ti senti in una dimensione diversa quasi ovattata. La visibilità è scarsa e limitata e questo ti condiziona nella scelta della via migliore, se poi ti trovi chilometri di sabbia la situazione si fa decisamente impegnativa. Però c’è la luna prima coperta poi bella chiara, luminosa, abbiamo avuto luna piena! Ci sono le stelle tante, tante, tante, impossibile non stupirsene. C’è chi ha avuto la fortuna di vedere stelle cadenti, ci sono i rumori (pochi), ci sono i topini bianchi che si nascondono negli arbusti, c’è il niente e ci sei tu che corri o cammini cercando l’appoggio migliore, c’è la sabbia nelle scarpe, c’è la fatica che dopo qualche ora sai che ti farà compagnia fino alla fine!
Ma non importa è tutto assolutamente coinvolgente.
Incomincia a schiarire dopo quasi 12 ore di buio ed è un gran sollievo. Correre al buio stanca. Di chilometri ne mancano ancora tanti e gli ultimi 20 saranno molto impegnativi. Bisogna tenere duro. Questa volta per procedere tranquilla di testa ho spezzato la distanza di 20 km in 20 km e devo dire che è stata una soluzione molto efficace. Sono arrivata agli ultimi 20 km molto tranquilla. Dopo l’80 km: le dune! Qui è veramente iniziata la parte più impegnativa. C’è chi ha commentato “….mi sono goduto tutta la bellezza (e la fatica) delle dune senza preoccupazione, fluttuando sulla sabbia e prolungando quella “piacevole tortura” tutto vero ma lui (Stefano) era il primo in 9h20, un “marziano”! Io non sono riuscita a fluttuare sulla sabbia, ho fatto una gran fatica e poi c’era il vento, e poi c’era il caldo e poi l’oasi era sempre tremendamente lontana. Però ce l’ho fatta! Alla fine finisher con tanto di medaglia baci e abbracci degli organizzatori. Fantastico e di grande, enorme soddisfazione. Un grazie particolare a Enrico. Anche questa volta, specialmente sulle dune, la sua presenza è stata importante.
Gran bella gara, organizzazione superba, assistenza ottima. Che dire di più? Anche questa è fatta.
Non ci siamo fatti mancare niente! Adriano Zito (organizzatore) nella serata delle premiazioni, ringraziamenti e saluti ha previsto uno spazio dedicato alla solidarietà.
Marialuisa ha potuto parlare della nostra “Santiago In Rosa” (www.santiagoinrosa.com ) e Raffaele del suo bel progetto “Un Pozzo per Andrea” (leggete l’allegato per saperne di più).
Veramente non potevamo chiudere meglio questa nostra fatica.
By ritatess
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